Elaborato di Anna Fontana

Anna Fontana

Non ho mai pensato al mio futuro seriamente fino a pochi mesi fa. Forse perché ho vissuto una vita talmente ricca di esperienze contingenti che sono stata portata a vivere il mio presente al meglio. Da piccola ho fantasticato o immaginato nei miei giochi sul mio futuro, però in modo scherzoso e spensierato, senza una vera convinzione o progettualità. Negli ultimi anni, crescendo, ho continuato a non pensarci concretamente forse perché mi spaventava farlo o lo attribuivo a una situazione molto lontana nel tempo e ordinaria, come avere un lavoro e una famiglia. Il pensiero del proprio futuro per molti è lo stimolo principale del quotidiano, ciò che motiva il presente e per cui ci si adopera. Questo pensiero per me è diventato ricorrente da quando c’è stata la pandemia da coronavirus perché mi sono resa conto che il nostro desiderio e la nostra volontà possono essere spezzati improvvisamente. Ho pensato anche che quel futuro così ordinario potrei non raggiungerlo. Il futuro dunque si può sognare e progettare, ma è anche qualcosa di incerto, che non si può prevedere, possono accadere eventi indipendenti da noi che impediscono o, addirittura, pongono fine a tutto ciò. La pandemia mi ha fatto riflettere su l’impotenza dell’uomo a un disegno a lui superiore e ciò mi ha turbata molto. Così come mi ha spaventata vivere la tragedia della pandemia attraverso lo sguardo della mia mamma e del mio papà in prima linea in ospedale, increduli per ciò che stava accadendo. Mai si sarebbero immaginati di doversi trovare in una situazione così difficile emotivamente, catapultati in turni estenuanti a contatto con tanta sofferenza e con la morte. Così anche io ho incominciato a pensare che tutto ciò avrebbe potuto cambiare e stravolgere per sempre la mia vita, ma anche a temere di non avere un futuro. Tutto mi è parso incerto, difficile e imprevedibile. Buio. E’ giusto pensare a un futuro se non siamo certi di raggiungerlo? Questa esperienza negativa del Covid mi porta a pensare che sia meglio vivere con slancio e positività il presente sebbene sia ancora molto complesso poterlo fare; perché la pandemia ha reso buio il presente e con esso anche il futuro. Durante questo isolamento e quarantena ho riflettuto su ciò che veramente è importante per me: i miei affetti, la mia famiglia. Fortunatamente le persone a me care non hanno avuto problemi di salute, contrariamente alle famiglie di molte persone in tutto il mondo. Questa situazione mi ha fatto particolarmente riflettere su quanto siano importanti la famiglia, l’amore e l’amicizia, che nulla è scontato perché da un momento all’altro tutto ciò potrebbe svanire. Purtroppo il futuro è incerto e senza nemmeno aspettarselo potrebbe accadere qualsiasi cosa alle persone a cui vogliamo bene e potrebbe stravolgere la loro e la nostra vita. Credo sia quindi importante saper apprezzare ciò che possediamo e vivere i nostri affetti più intensamente. Tuttavia questi mesi tragici e incerti, alla luce dei traguardi della scienza, hanno rianimato una luce nella maggior parte di noi, la luce della speranza. Vogliamo ancora immaginare e sognare il nostro futuro, perchè la speranza dà entusiasmo alle nostre incertezze. Dobbiamo cogliere l’attimo anche se in mare aperto, dobbiamo farci guidare dalla nostra luce interiore di speranza e fiducia!

Torna indietro